Storia di Lulù

C’era una volta una candelina che aspettava di essere spenta. Portava con sé un dono magico ma c’era sola una persona che poteva godere del suo regalo. Il mastro pasticciere l’aveva pensata per Lulù, una bambina piccola e sensibile, con due occhi grandi che si illuminavano come stelle quando, mano nella mano della sua mamma, passava vicino alla vetrina della pasticceria.

C’era qualcosa di dolce in quella bambina. Il mastro pasticciere era capace di leggere dentro le persone e sapeva che da grande Lulù sarebbe diventata una donna capace di fare grandi cose. Per questo decise di creare la candelina che l’avrebbe aiutata ad essere felice.

Il tempo passava e la pasticceria inventava dolci sempre più buoni. Lulù diventando autonoma non rimase più a guardare la vetrina. Ogni giorno entrava e con un sorriso smagliante provava una nuova prelibatezza. Capitava alle volte che Lulù non si presentasse e il mastro pasticciere si preoccupava. Lulù infatti non godeva di ottima salute e si ammalava spesso. Il mastro pasticciere sapeva che tra amici, lavori, passioni e tutti i ragazzi che le facevano la corte Lulù non poteva sempre correre in lungo e in largo. Ogni tanto le serviva fermarsi. Così quando la febbre costringeva Lulù a letto il mastro pasticciere le recapitava a casa un piccolo dolcetto per farla stare meglio e lei, con quella dolcezza, si sentiva coccolata.

Le stagioni erano scandite dai tagli di capelli strampalati con colori sempre diversi che Lulù faceva. Il mastro pasticciere si divertiva a guardarla nei suoi cambiamenti. Ai suoi occhi erano tutte piccole trasformazioni necessarie per aiutare Lulù a sentirsi ogni anno un po’ più grande. Ma una cosa rimaneva costante: Lulù entrava, ordinava la sua colazione, la faceva mettere in un sacchetto e scappava come un razzo sulla sua bicicletta fiammante.

Un giorno il pasticciere le chiese “Dove vai sempre affannata?”

Lulù rispose “Ho fretta, devo fare le cose” cercando nel frattempo di rispondere a un messaggio pagando anche il conto.

“Quali cose?” domandò incuriosito ma Lulù aveva fretta ed era già in sella alla sua bici pronta per nuove avventure.

Il fatto era che Lulù si innamorava delle cose belle. Era così affamata di luoghi e persone che in poco tempo prese tanti accenti linguistici diversi in base a tutti i posti che viveva. Lulù aveva una passione per i luoghi che parlano al cuore e voleva che tutti i posti parlassero alle persone come parlavano a lei: una sinfonia musicale che nel profondo fa esplodere di vita. Ma non capiva come farlo.

In un giorno di fine settembre Lulù entró in pasticceria. Il mastro pasticciere aveva già il sacchetto con lo scontrino pronto. Invece di ordinare Lulù a testa bassa si avviò verso un tavolino lasciando il mastro pasticciere di stucco.

“Lulù non hai fretta di fare le cose oggi?” le chiese sedendosi di fronte a lei.

“Quali cose?” domandò Lulù a sua volta.

“Quelle per cui corri tutto il giorno!”

“Non so più quali sono le vere cose da fare.” rispose pensierosa.

Il mastro pasticciere capì che era arrivato il momento che aspettava dalla prima volta che aveva incrociato quegli occhi affamati di bellezza.

“Aspettami qui!”

Andò in cucina, aprì l’armadio grigio e diede una bella spolverata alla candelina magica. “E’ arrivato il tuo giorno” le disse. Posò la candelina su un tortino bianco con un cuore morbido e caldo al cioccolato. L’accese e tornò da Lulù.

“Tanti auguri piccola-grande Lulù!” disse fiero di lei.

“Per cosa?”

“Perchè questa candelina avvererà un desiderio. Il tuo desiderio. Quello che tieni nascosto tra le mille cose da fare. Quello che ti fa essere la persona che sei anche se tu non te lo riconosci mai. Quando sarai pronta, chiudi gli occhi e soffia perché qualcosa ti sta aspettando!” e così dicendo se ne tornò al bancone.

Passò qualche momento poi però la vide. Finalmente Lulù chiudeva gli occhi. Stringeva le mani intorno al tavolo e quando si sentì pronta soffiò sulla candelina che aveva aspettato tanti anni quel momento.

Intanto la porta si aprì e il mastro pasticciere fu felice di vedere che il futuro che aveva sempre immaginato per la piccola Lulù era arrivato.

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